martedì 17 aprile 2007

mezzo candito,più tre quarti di candito, più un altra metà , dopo un supplemento...the labirint of instruction





per una volta voglio vestire anche io i panni di chi addossa colpe(meritate) alle istituzioni. ed in questo caso voglio scagliare una lancia contro il pessimo riformismo italiano in materia di istruzione , che attraverso giochi di prestigio ed opere di sartoria spicciola vuole far dimenticare agli addetti al settore (quindi tutti i cittadini) le carenze finanziarie e strutturali del sistema scolastico ,universitario e della ricerca in Italia.
in particolare mi riferisco ai nuovi, super nuovi, nuovissimi ordinamenti che hanno trasformato i vecchi , e a mio parer apprezzabili corsi di laurea in una specie di corso scolastico elementare ed evanescente nella preparazione.
per la smania di omologazione " agli standard internazionali" e appiattimento europeista ,che imperversa ormai ogni settore della vita sociale , dall'economia sino all'istruzione, sono stati introdotti in questi anni sistemi quali il 3+2 ,forse l' 1+2+2 pressoché in ogni disciplina, senza considerare le esigenze formative e le differenze di percorso tra facoltà.
faccio un esempio personale.
terminato il liceo(discorso a parte) decisi che era giunta la volta buona che indirizzassi la mia vita verso quello che era sempre stato un mio pallino: la fisica.
ora, nel vecchio ordinamento il corso di fisica durava 4 anni per un totale di 24 esami e si usciva fuori dalla facoltà già specializzati e con un pesante bagaglio conoscitivo sotto a mo di certificato di garanzia.
con la riforma generale delle università il corso è divenuto anch esso un 3+2 costituito da 35 esami la triennale a cui se ne debbono aggiungere 14-16 di specialistica.
ma non è qui solo che è sito il problema. il fatto è che tale pletora di esami ha portato ad una parcellizzazione e frammentazione di materie che ha scomposto in maniera difficilmente "ricucible" il sapere e il quadro di conoscenze che ogni studente neolaureato deve possedere per poter a pieno titolo entrare nel mondo della ricerca/ lavoro.
ecco che analisi 1 diventa: analisi 1 parte prima , analisi 1 parte seconda, analisi 1 la vendetta, ...
tutto comodamente distribuito in TRIMESTRI difficilmente frequentabili dallo studente medio(che comunque mira a divenire professionista medio alto)
il primo corso che olezzava di vera fisica si vedeva il terzo trimestre del primo anno, ma per un periodo breve abbastanza per non far capire all'ostaggio della facoltà dove si trovasse.
ergo : scappai subito( chiaro non solo per ciò, ma il fatto ebbe un peso notevole).
e dove approdo:
in uno dei nuovissimi corsi di laurea interfacoltà nati per partorire dopo "meravigliosi anni di formazione, ricerca ed esperienza sul capo" nuove figure professionali in settori di nicchia ma sempre più importanti.
eccomi avvolto dall'universo di ECONOMIA DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E DELLO SVILUPPO ,per gli amici a casa ECIS
potrei spiegarvi brevemente di cosa si tratta, ma vi tedierei ; potrei farvi un corposo elenco delle problematiche connesse a questo settore di studi. quello che però penso vi basti sapere è che dopo anni di frequentazione, io (ma tutto il resto dei desperados che lo frequenta) non siamo ancora riusciti a capire di cosa si tratti!
quello che ci fa persistere nel proseguire è una vocina che spesso si aggira nelle file della posta o nei bar con il tono di qualche anziano pensionato o di impiegato frustrato ma che in fondo arrovella il cervello anche di noi studenti:" signora mia , oggi senza il pezzo di carta della laura non si va da nessuna parte"
luogo comune, ma disgraziatamente vero. e ad ogni modo 3-5-7 anni di studi non si buttano nel cesso. anche solo per rispetto di se stessi.
ed un corso di laurea non può essere solo un test per capire i propri interessi e le personali capacità , per poi balzare da un corso ad un altro o perfino a raggiungere la casa-base: la rinuncia agli studi. ti deve dare qualcosa di concreto.


finiamola di mutuare a nostro piacimento (nostro?) dal restante mondo civilizzato occidentale solo gli aspetti burocratici e spesso non adattabili al nostro modo di essere. spesso persino deleteri se qui contestualizzati.
i problemi legati all'istruzione ed al mondo della ricerca sono molti altri qui giù nel 2° mondo dell'Europa, ma questo non mi pare un aspetto trascurabile.

Gianluca vox populi

1 commento:

Anonimo ha detto...

Parlar male della riforma 3+2 ormai è passato di moda...è come sparare sulla croce rossa, mi ricordo si parlava di una post-riforma Y. Ossia l'ennesima trasformazione dei laureati in impiegati e operai pronti ad entrare nelle aziende.chiudo con una riflessione: ma una volta che 4 laureati in chimica dei materiali d'imballaggio, trovano lavoro nelle due forse tre industrie specializzate nel settore gli altri laureati in tale materia che faranno??E poi si parla di fermare la fuga di cervelli...spero che la moratti e il nuovo ministro Fioroni riescano a capire dove siano andati i loro di cervelli prima che il sistema scolastico/universitario collasserà in un baratro senza ritorno!

diciamo no all'invasivo candito nelle nostre vite

diciamo no all'invasivo candito nelle nostre vite
diciamo no a questo