giovedì 22 novembre 2018

MA SE I BUONISTI FOSTE VOI?




Ovviamente, occorre solidarizzare con il loro figlio, che ha lasciato gli studi in seconda superiore "perchè è un sacco intelligente, ma ha un carattere particolare...e ha seguito le sue passioni", e ora è in competizione con un cingalese per il posto da magazziniere da Ikea; bisogna capire quando dimenticano distrattamente la badante ucraina che pulisce il culo alla mamma per 750€/mese, il vietnamita che stira le camice il venerdì e il muratore moldavo della loro ditta edile, ma sanno a memoria i nomi dei rapinatori senegalesi di Cenasco sul Lambrusco letti sui giornali; non dobbiamo sorprenderci se si sorprendono perchè, nel 2018, ci sono nel mondo 10 milioni di cinesi, 7 milioni di indiani e 100.000 ungheresi che sanno fare il loro stesso lavoro, ma meglio e a minor prezzo...
Ma cazzo, guai se solidarizziamo con una ventenne andata in Africa spinta da ideali.
Insomma: siamo dei BUONISTI!

martedì 20 novembre 2018

#HASHTAG LA VICTORIA: Violenza e polarizzazione del dibattito su Twitter




#Twitter è il mezzo dei: Trump, Musk, Borghi, Cottarelli, Bagnai...non Facebook. Vi siete chiesti il perché?

Avrà anche a che fare con il fatto che tra click, spezzettamenti, limitazioni di caratteri e di funzioni, lì dentro possono dire la qualunque senza il pericolo di essere realmente smentiti?


Qualche ipotesi ulteriore:


1.PRIVACY. L'assenza di vere impostazioni privacy ha portato tanti all'anonimato. Quindi, non solo si dialoga e si legge (comunque) sempre le stesse 30-40 persone (gli umani fan così), ma spesso sono account fake e dopo poche interazioni vi "clickano". Altro che echo chamber di FB!


2. NESSUN "UMANO". Quanti, dentro twitter, condividono frammenti della loro vera vita (foto, aneddoti, amicizie)? Ecco. Secondo voi questo quanto influisce nella recrudescenza di tifo e tensione? Qui ormai c'è solo gente con monomanie, quindi...


3. MONOMANIE. Se uno passa (poi sui social) 15 h a parlare di un solo argomento, o è Paul Dirak o c'è qualcosa che non va. Poi non è solo questo: è che senza storie "umane" di mezzo, è ovvio che l'altro è solo un qualcosa con cui fare gli sboroni, litigare, e stop.


4. L'AUTOSTRADA DELLE BALLE. Twitter non è un mezzo adatto a "ospitare dibattiti politici", che invece richiedono, tempo, approfondimento, riflessione. E', piuttosto, un mezzoperfetto a veicolare le news:veloce e istantaneo, coinciso, senza filtri. Ma queste sono anche le caratteristiche adatte a lanciare le bufale. E indovinate chi vince tra bufale e news?
In fondo se ZeroHedge e l'Isis è qua che hanno avuto fortuna, una ragione ci sarà.


RicapitolandoMezzo rapido e senza filtri, poche interazioni umane ed empatiche, tendenza all'anonimato, poca possibilità di argomentare e di tenere le fila di un ragionamento.
Risultato? Fate vobis

domenica 30 settembre 2018

QUALCHE RIFLESSIONE SUL REDDITO DI CITTADINANZA



Il reddito di cittadinanza (che non è un Reddito Minimo, di inclusione o base) non esiste da nessuna parte all'infuori dell'Alaska (dove è finanziato dai proventi della vendita di petrolio: rendita di stato che diviene reddito individuale).
Il famoso reddito per combattere la disoccupazione tecnologica non esiste (se sia una buona idea, e per me non lo è, è altro discorso). L'esperimento più vicino, quello di Helsinki, prevedeva la contemporanea riduzione di altre prestazioni sociali, e ha subito quest'anno una repentina battuta d'arresto.
Quello che esiste in altre realtà è un Reddito di Inclusione, non universale, con importi relativamente minimi, per ragioni ovvie (esempio il Rei francese, o la Germania post Hartz 4).
In Italia un piccolo reddito di inclusione è stato introdotto dal passato governo : il REI.
Passiamo al Reddito di Cittadinanza (RdC) proposto dal Movimento 5 stelle.
È davvero un Reddito di Cittadinanza?
No, è sempre un reddito di inclusione, basato sull'ISEE (indicatore economico) e vincolato all'accettazione di offerte di lavoro (ne potete rifiutare 3, anche se non si sa su che base geografica).
Per cui è solo un REI più costoso e, a quanto si legge, più complicato.
E a quanto ammonta? Si parla di 10 miliardi per una platea di 6,5 milioni di individui. Fanno 128 euro al mese. Probabilmente a integrazione di altre esistenti misure di sostegno al reddito, ma non sono sicuro.
Se introduci una spesa che deve entrare a regime (perdurare nel tempo) ma la basi sul finanziamento tramite deficit (una tantum), diventa piuttosto dubbia la sua sostenibilità.
Affinché una spesa a deficit si possa auto-finanziare, ossia essere sostenibile nel tempo grazie ad una crescita maggiore della spesa sostenuta, il suo moltiplicatore fiscale deve essere maggiore di 1 .
Ora, pur se il dibattito sui moltiplicatori resta (abbastanza) aperto, una cosa su cui c'è concordanza è che il moltiplicatore per i trasferimenti e la spesa corrente, specie se non si è in recessione, è minore di 1. Quindi i soldi spesi per consumi pubblici, pensioni e trasferimenti, tipo il RdC, hanno impatti sulla crescita inferiori al loro importo.
Ciò è anche intuitivo, dato che in economie aperte molta spesa dei cittadini meno abbienti va per beni importati, e comunque spesso a basso valore aggiunto (es. alimentari).
Ma aiuta davvero i poveri e le fasce meno abbienti? Dipende, perché il rischio è di bloccare tanti nella "trappola della povertà", disincentivando la ricerca attiva di lavoro, specie al sud, se si trovano stratagemmi per rifiutare le tre proposte.
Poi, se da un lato metti in tasca soldi ai poveri, dall'altra glieli togli. Primo perché la copertura potrebbe arrivare anche dalla cancellazione degli 80 euro di Renzi (misura populista, ma comunque di sostegno al reddito dipendente). Secondo perché la Flat Tax sugli autonomi, sempre presente nel Def, è misura REGRESSIVA, cioè a favore dei redditi più elevati.
Un finto Robin Hood che dà poco ad alcuni poveri (128 euro), toglie ad altri semi-poveri (80 euro ai dipendenti con RAL sotto i 25.000 euro) e dà parecchio ai ricchi.
Il tutto non sostenibile fiscalmente sul lungo periodo.

Fonti:




giovedì 23 agosto 2018

Se la modernità si scontra contro la nostra mente




- PREMESSA - 
Il cervello umano è tripartito: ha due aree più arcaiche, quella "rettiliana" e quella "limbica", legate più alle emozioni e agli istinti, e la "neocorteccia", più recente dal punto di vista evolutivo, e responsabile per l'elaborazione del pensiero cosciente, tra le altre cose (vedi #Maclean).
La mente dell'uomo, in ragione di questa struttura, tende a reagire in risposta agli stimoli esterni, e persino ad agire, diverso tempo prima di essere cosciente (vedi #Libet).
Anche per questa ragione, opporsi ai propri impeti emotivi e istintuali richiede parecchia energia, pertanto gli umani hanno sviluppato tecniche semplici e rapide per dare risposte veloci ai problemi posti dalla realtà, anche se attraverso procedimenti logici sbagliati, come le varie "euristiche" (vedi #Khaneman). Questi sistemi funzionano bene in situazioni semplici, meno in quelle complesse.
Questo sistema di risoluzione si è modellato evoluzionisticamente in milioni di anni, e ha sviluppato una cultura che si è sedimentata nei millenni.
- FINE PREMESSA -

Ora, la società moderna, per molteplici ragioni lunghe da spiegare, ha assestato un duro colpo all'insieme di valori, credenze e comportamenti che su tali basi si sono formati.
In particolare la modernità ha ucciso:
Il #pensiero pre e para scientifico;
Le #religioni millenarie e quelle laiche;
#pregiudizi su cui basiamo molte delle nostre scelte nel quotidiano, e che ci infondono sicurezza.

NEL DETTAGLIO
La scienza ha spazzato via non solo il pensiero magico, ma ha spostato la Verità dall'intuizione quotidiana, individuale ed aneddotica, al lontano universo della statistica e dei grandi numeri. Da qui la forza di movimenti quale quello dei #Novax o delle cure alternative.
La religione, inoltre, ha perso molto del suo valore e della sua forza. Soprattutto quella aggregante. Ed è questo, più che il vuoto spirituale, a pesare. Le comunità umane si sono sempre addensate attorno ad una religione - in senso ampio -, che fosse quella panteista, quella monoteista, o i vari #ismi: fascismo, comunismo... Società meno intrecciate ed affiatate quali quelle di oggi non hanno trovato appoggio e compensazione nell'individualismo nè nelle sovrastrutture internazionali. La gente si sente orfana della comunità, e ripiega su qualsiasi cosa riesca a dargli un senso di appartenenza ed una #Identità.
Infine, i movimenti per i diritti civili e politici in difesa delle minoranze hanno spogliato molti delle proprie certezze morali e della propria sicurezza identitaria. Oggi più che mai, molti sentono la propria libertà confiscata e limitata da questi movimenti, che vengono visti come veri e propri mezzi per attaccare l'identità collettiva. La nascita e rinascita di gruppi contro il "buonismo", il "politicamente corretto", il femminismo/anti-colonialismo, eccetera, sta lì a dimostrare questo crescente senso di disagio ed oppressione. Paradossalmente, maggiore libertà reale per pochi o lontani vene percepita come limitante per i molti o vicini.

Ecco, il problema di oggi, come vedete, non è tanto economico, di povertà e disuguaglianza, ma soprattutto di #Valori ed #Identità. Prima lo si capirà e prima troveremo un equilibrio ed una strada comune per il futuro. Ma ci tornerò in seguito.


venerdì 23 dicembre 2016

Italiani All'Estero: Non Solo Eroi e Criminali.

Italiani in Fuga


di Gianluca Frattini.

Da ex italiano all'estero non posso fare a meno di trovare la retorica attorno ai nostri espatriati patetica e disinformata. Capisco l'orgoglio di un genitore che vuole pensare al proprio figlio a Londra come a un "cervello in fuga", magari sostenuto da un'aneddotica alimentata dalla stampa, costituita da startuppari di successo , giovani Hawking e altri selezionati esempi esaltanti; capisco anche che, per chi è costretto prigioniero di questo paese, è confortante credere che ogni italiano all'estero sia solo un cameriere con troppo orgoglio per portare piatti in Italia.
Ma la fauna degli Italiani in fuga è molto più variegata di quel che vogliate credere, con storie di successo e altrettante di fallimenti, o semplicemente di normale vita da immigrato. Nessuna di queste, probabilmente, può essere presa come rappresentativa di un fenomeno che riguarda centinaia di migliaia di individui ogni anno (e non solo gli italiani).
Probabilmente, tanta di questa disinformazione è da attribuire a quell'individualismo furbetto e malato caratteristico di noi italiani che è alla base, paradossalmente, sia di un distorto patriottismo che di una malsana esterofilia.
Ad ogni modo, l'unica via per trattenere giovani e attirarne altri è tornare a Crescere. Piccoli interventi sul mercato del lavoro di natura cosmetica o emergenziale non serviranno. E nemmeno ripristinare i "bei vecchi anni passati", qualunque siano stati, perché il nostro non è più Quel mondo, e ragiona su logiche differenti, e su TEMPI e VELOCITÀ differenti.

lunedì 5 dicembre 2016

NO, non vi #BastaUnSi. E' Politica non HERBALIFE


Basta Un Sì

di Gianluca Frattini


Ora che un’altra sanguinosa ma non seria battaglia si è conclusa sul campo dell’ennesimo referendum, possiamo fare una velocissima considerazione, ma non sui contenuti (a chi son mai interessati?),  e nemmeno sulle conseguenze politiche, ma sulla comunicazione, quella del PD:
Fa schifo.

  1.  Immagine del profilo. Lungi dall'essere un sistema efficace di propaganda, il suo uso non fa altro che amplificare la già diffusa antipatia. Mutuare una tecnica che generalmente viene utilizzata per campagne di sensibilizzazioni sociali (discriminazioni, violenze, povertà, guerre) per usi politici non fa certo gravitare molte simpatie. Vi lascia poi identificare come militanti di partito o aspiranti tali.
  2. #BastaUnSi . Davvero? L’architettura istituzionale è uno degli argomenti più complessi e complicati della scienza politica. Gli stessi estensori delle riforme istituzionali non hanno piena conoscenza di quelle che possono essere le conseguenze di lungo periodo dei cambiamenti nelle istituzioni. Esiste, solo in ambito econometrico, una letteratura sterminata sul tema, e le conclusioni sono tutt'altro che univoche. Ma a voi è bastato dire che per risolvere i problemi dell’Italia – guardandovi bene dallo specificare quali fossero – bastava votare sì a 5-6 modifiche costituzionali. Ragazzi, è vero che gli elettori sono spesso ignoranti, magari per scelta, pigri, e facilmente suggestionabili, ma le iper-semplificazioni, su certi temi, non pagano. Irritano
  3. Terrorismo. Avete fatto terrorismo con la Brexit: non ha funzionato; avete fatto terrorismo con Trump: non avete vinto; Avete fatto terrorismo con Tzipras: nada; adesso il terrorismo è costituzionale.Quando lo capirete che il terrorismo può funzionare solo su temi che sono spiccatamente emotivi: “l’invasore straniero”, il “banchiere massone che vi ruba la roba”, “il sesso”? Voi volete spaventare il popolo con lo spread? Davvero?
  4. Se volete rubare i toni e persino i contenuti (ancora la kasta, maledetti Rizzo e Stella?!) del Movimento 5 Stelle, sappiate che l'originale lo fa molto meglio e lo fa da anni. Oltretutto, nonostante ciò, alle urne non sfonda.
  5. Non solo non siete Obama, ma in generale uno come Obama non può entusiasmare un elettorato di Tipo europeo. Piantatela di scimmiottarne lo stile. Più che il primo presidente nero d'america finite per essere una parodia di Veltroni.

In conclusione: se aveste dedicato 1/10 dello sforzo e de tempo che avete destinato a una comunicazione che sarebbe sembrata patetica ed imbarazzate anche ad un meeting motivazionale di Herbalife - "Possiamo Cambiare...insieme possiamo farcela...cambiamola assieme questa italia...credete in voi stessi...E' la volta buona..." - per SPIEGARE COSA volevate #cambiare di questa italia, COME, in quali aspetti, con quali fondi, o almeno creare uno storytelling che connettesse in maniera lineare la riforma ai veri problemi percepiti dalla gente (non parlate alla pancia se non arrivate nemmeno alle ginocchia), forse, dico forse, qualcosa avreste concluso.
Lasciare intuire che da domani, il 10-15 minuti il parlamento potrà tagliare sanità ed istruzione (le "Riforme") non pare strategia vincente.

Ma ora è il momento di trovare un conforto costruttivo titillandosi i capezzoli e raccontandosi che "gli italiani non sono pronti...non sono informati ed intelligenti come noi...il suffragio è overrated..."

giovedì 17 novembre 2016

La Riforma Boschi e il Tardigrade. Favole Istituzionali




di Gianluca Frattini.

Io sono abbastanza fiero di non categorizzarmi tra i “travagliati” sulla Riforma Costituzionale, quelli per cui “se vince il , dopodomani si piomba nel Cile di Pinochet”. Ma sappiamo che il Paese soffre di una “deriva fascista” ogni 3 giorni circa.
Sono anche uno dei 3-4 che cerca di tirare fuori dall’equazione la variabile Renzi, e quindi le conseguenze di breve e brevissimo periodo, per concentrarmi sugli effetti di medio e lungo determinati dalla Riforma stessa.

Quello che vorrei fare oggi, però, è semplicemente porre una domanda. La rivolgo a tutti i pasdaran del Sì, talmente convinti della loro scelta da fare vero proselitismo. Il loro mantra è: L’Italia ha Bisogno di un Cambiamento. #BastaUnSi .
Domanda:

Qualcuno di voi mi saprebbe spiegare, con semplicità, le relazioni causali che intercorrono tra gli elementi della Costituzione che verranno modificati dalla Riforma Boschi e gli attuali problemi che soffre il nostro Paese?

In sintesi, possiamo individuare tre criticità principali che caratterizzano l’Italia.
  1. la produttività del lavoro, la più bassa in Europa e tra le più basse tra i paesi OCSE;
  2. la tassazione, tremendamente sproporzionata rispetto alla media UE e soprattutto rispetto ai servizi pubblici offerti;
  3. i pochi investimenti pubblici e la loro qualità, in particolare in settori strategici, quali l’istruzione, la sanità e la R&S.

Esistono molti altri problemi, certamente, per esempio quelli culturali (che però non si affrontano a colpi di leggi e riforme), ma risolvere questi tre è la conditio sine qua non per rilanciare il paese (o almeno per farlo stare a galla assieme agli altri della Zattera Europa).

Mi domando e chiedo a voi, amici super-progressisti:
Riusciremo ad aumentare la produttività del lavoro togliendo una Camera e sostituendola con una parodia del Bundesrat simil-tedesco? E’ per questo che i tedeschi son più produttivi? Perchè non hanno le navette parlamentari?
Taglieremo l’Irap grazie alla (raffazzonata, contraddittoria, incoerente, monca) rielaborazione delle competenze regionali (quelle a statuto ordinario!)?
Incrementeremo i fondi all’università per mezzo del taglio di queste ormai mitologiche province (sostituite però dai nuovi “Enti di area vasta”) e alla cancellazione del CNEL? Incassando cifre prodigiose da ciò?

Più nello specifico: è colpa della Costituzione se Renzi, anziché ridurre il cuneo fiscale, ha gettato monetine nel tombino con gli 80 euro?
Colpa della Costituzione la disastrosa Riforma Gelmini?
Colpa, sempre, della Carta, se nessuno ha mai nemmeno provato ad introdurre una nostra versione delle Hartz IV tedesche, o provvedimenti simili, per andare in tackle sulla bassa produttività?

Attenzione, non si tratta dell’esercizio di benaltrismo: non sto sostenendo che ci siano “cose più urgenti del Riformare la Costituzione”. Sto chiedendo, anzi, sperando che voi mi spiegaste come questa Riforma “cambi finalmente questo nostro paese malato, ingessato e conservatore”.
Perché se la logica, schematicamente, si risolve in: “L’Italia ha dei problemi----> Noi si cambia qualcosa muovendo qualche levetta----> l’Italia è diversa, QUINDI, migliore”, mi spiace, ma vuol dire che siete davvero a corto di argomenti.
Il progresso non sta nel cambiamento fine a sè stesso, ma nella selezione di mutamenti che avvantaggiano in un contesto di un ambiente che si è modificato. In una parola: evoluzione.

Pensate al tardigrade, un animaletto microscopico che è capace di viver in ogni condizione ambientale: lui è praticamente uguale a sè stesso da centinaia di milioni di anni, ed è sopravvissuto a veri cataclismi. Per questo ha conquistatio il globo. Ecco, a lui di cambiare non frega praticamente nulla, non gli #BastaUnSi. Magari la nostra Costituzione è un tardigrade. Magari no. Sta a voi spiegarci perché non lo è.


diciamo no all'invasivo candito nelle nostre vite

diciamo no all'invasivo candito nelle nostre vite
diciamo no a questo