martedì 12 marzo 2013

Opinioni di un testa di cazzo: NON è una questione MORALE.


Spesso ci si fossilizza sulla questione dei salari dei tedeschi e dei francesi comparati a quelli Italiani, e lo lo si fa in un'ottica "morale" di tipo "buono-cattivo". No, non è questo il punto. I salari tedeschi erano e sono ancora più alti di quelli italiani, e così anche la produttività. E non si vuole certo asserire che i governi tedeschi "cattivi e cinici" hanno sacrificato i poveri salariati tedeschi sull'altare del profitto (Bagnai, per esempio, un po' lo fa, ma secondo me perchè l'argomento ha il suo appeal su certi individui), che in fondo le dinamiche lavorative perverse sono presenti ovunque, persino forse nelle socialdemocratiche Danimarca e Svezia.
Ciò che si dovrebbe cercare di argomentare è che, un paese all'interno di un'unione monetaria, senza valutare gli effetti collaterali su tutta l'Unione, ha adottato una strategia "non cooperativa" di deflazione interna. In cosa è consistita questa deflazione? Nella riduzione del CLUP, il Costo del Lavoro per Unità Prodotta, ossia a fronte di una produttività crescente hanno bloccato la crescita salariale. Anche i Francesi avevano un'alta crescita relativa della produttività, ma hanno lasciato che i salari crescessero più di questa. Cosa ha comportato ciò? Che in Germania la domanda interna si è contratta (verificare dati OCSE) e la produzione si è spostata sulle industrie dell'esportazione, che sono diventate più competitive rispetto ai partner europei (che costituiscono il mercato principale tedesco), una crescita più lenta dell'inflazione, e soprattutto ingenti surplus commerciali. Come sappiamo bene, quando c'è una avanzo della bilancia commerciale, ci deve essere un'uscita corrispondente di capitali dal paese da investire all'estero. E dove sono andati questi investimenti? Esatto: Spagna, Grecia, Irlanda. I Piigs insomma, i quali, grazie "all'illusione europea" avevano goduto di profili di rischio immotivatamente favorevoli. Questi flussi di capitali (che in Spagna hanno alimentato la bolla immobiliare [privata] e in Grecia la spesa clientelare) hanno incrementato ancora di più il tasso inflattivo, e quindi i differenziali, oltre che il debito pubblico. Da qui i famosi squilibri di cui parlavano Alesina e Friedman negli anni '90 e Martin Wolf da tre anni a questa parte.
Ora, so bene che partirà automatico: "ALLORA POTEVAMO FARE TUTTI COME LA GERMANIA!". Io spero che dopo due minuti di riflessione capiate che questa cosa è impossibile per tre piccole, enormi, ragioni.
Innanzitutto quando sono entrati nell'Euro i PIIGS (alcuni più degli altri) partivano da salari, in termini assoluti già bassi. Pensate che la Grecia e il Portogallo avrebbero potuto adottare una strategia deflazionista partendo da quelli livelli salariali (andatevi a vedere in che condizioni versavano quei paesi alla fine dei '90), livelli di produttività così miserrimi e una base di prodotti da esportazione ridicola? per la Germania la cosa è stata più facile, partendo già con alti livelli salariali e di produttività.
La Germania, per fare le sue riforme Haartz (come già molti hanno fatto notare) ha sforato per prima i Parametri di Maastricht. Provate ora a dire alla Merkel e a Oli Rehn che non volete rispettare il Fiscal Compact.
Infine vi è una motivazione di ordine logico: in un'unione monetaria nella quale la maggior parte dei commerci si ha internamente tra paesi aderenti, come potrebbe funzionare la strategia tedesca? La Gremania, come si diceva, ha sostanzialmente lasciato contrarre la DOMANDA INTERNA a favore di quella estera, ossia dell'Export. Se tutti adottassimo questa strategia, contraendo le rispettive domande interne e puntando sull'esportazione, A CHI ESPORTEREMMO POI? Tutti a dirottare merci in Cina? Mi pare logico.
Insomma ragazzi, queste sono ragioni di carattere meramente economico, non etico o morale. E' possibile che il confronto debba essere tra chi sostiene che la Germania è stata "cattiva, cinica e barbara" ed è tutta colpa sua, e chi pensa che no "la colpa è dell'Italia che ha la kastaKorruzione e i Fiorito e i Berlusconi" e che se "spazziamo via la spesa pubblica brutta e cattiva ricominciamo a correre come la Svezia"? La questione è questa, e non è morale: la Germania non ha adottato una strategia "cattiva", bensì non COOPERATIVA (a nessuno in Europa per più di 10 anni ha fregato un cazzo di cooperare ma ha cercato di massimizzare la propria utilità) e NON SOSTENIBILE SUL LUNGO PERIODO (se massacri tutti i tuoi mercati di esportazione poi che fai?), come in fondo NON erano sostenibili i modelli spagnolo e greco; l'Italia ha certamente un problema di "kastakorruzione" di spesa pubblica da RAZIONALIZZARE e una pressione fiscale troppo alta, ma anche risolvesse in parte questi problemi, in un'unione monetaria così disegnata non si salverebbe, come pian piano si sta vedendo per la certo non dissennata Slovenia e persino la scricchiolante Olanda.
Stop

Gianluca Frattini

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