martedì 1 dicembre 2009

LA NOSTRA CULTURA? IL CANDITO DELLA PUREZZA CULTURALE

Diversi dubbi mi hanno assalito dopo aver appreso la notizia del divieto alla costruzione di minareti decretato per via referendaria ed in seguito alla lettura dei commenti apparsi tra ieri ed oggi.
Innanzitutto, quando si fa appello alle istituzioni perché venga " garantita la continuità della propria cultura" [ Stefano Fontana ne “l’occidentale”] , mi chiedo cosa si intenda per "propria cultura". Quali sono i confini, geografici, cronologici di una cultura? coincidono con quelli nazionali?continentali? regionali? Cosa ce ne facciamo delle miriadi di contaminazioni di ogni provenienza, che la storia ed il caso hanno cementato, fino dare vita a quella che oggi è chiamata "nostra cultura"?L'islam non può farne parte? non ne ha mai fatto parte?
Inoltre molta paura mi fanno le parole del nostro ministro degli interni, quando dichiara "quando il popolo decide bisogna tener conto della sua volontà" . Cosa dichiarerebbe in nostro se un referendum sulla legittimità dello stato di Israele venisse promosso nei territori palestinesi o nel democratico libano? Magari un referendum sulla costruzione di sinagoghe nella repubblica iraniana. Tutti referendum dall'esito quasi scontato ma certo non digeribile da uno stato democratico occidentale. Sarebbero anch’essi da assecondare?
Inoltre, noto come molti trai nostri concittadini accostino questo divieto referendario, al pronunciamento da parte della corte europea sull'affissione dei crocefissi nelle aule scolastiche, con il fine di palesare l'ipocrisia di molti laicisti nostrani sconcertati dal primo. Non capisco come questi neo-crociati ( in senso letterale) non sentano lo stridere di forte contrasto tra un messaggio che dovrebbero rimanere confinato nell’ambito civile e religioso e delle istituzioni prettamente laiche come quelle della scuola pubblica. Contrasto presente nel caso del crocifisso ma non in quello svizzero.

1 commento:

alessandro ha detto...

Intanto la decisione del governo svizzero mi sembra palasemente sbagliata perchè ha messso nelle mani del popolo una decisione così in questo momento in cui i musulmani sono i "terroristi e noi i paladini della giustizia".
Poi parlando della cultura italiana, se si ropercorre la storia a ritroso si nota come, mentre le altre civiltà antiche (vicine alla nostra) sono state distrutte, per lo più dalla nostra, quella romana ha risentito di tutte le influenze di civiltà contemporanee e ha avuto poi la possibilità di far arrivare sino a noi tali contaminazioni, poichè l'impero romano si è solo trasformato fino al medioevo.
Quindi mi sembra riduttivo dire che la cultura italiana è quella cristiana. Inoltre mettere dei confini alla cultura mi sembra profondamente sbagliato proprio ora che le possibilità di comunicare sono notevolmente aumentate.
Chiaramente la proposta della croce sulla bandiera è poco credibile primo perchè fatta da uno sposato con rito celtico e secondo perchè è chiaramente propagandistica.

diciamo no all'invasivo candito nelle nostre vite

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