venerdì 24 gennaio 2014

CE L’HAI DU’ SPICCI PE’ LE RIFORME?



Concentriamoci un attimo, senza subito deRagliare nei “eh si, però intanto potremmo …  ma c’è anche …”, e fermiamoci inizialmente su un singolo esempio: la riforma del mercato del lavoro.
Vogliamo riformare ‘sto benedetto mercato del lavoro? Facciamolo. Ci piace la riforma Ichino, quella à la danese? Perfetto.
Queste riforme del mercato del lavoro aumentano l’occupazione? Mah, la ricerca economica empirica, per ora,  è giunta alla conclusione che “non ci sono certezze a riguardo”. Aumentano la produttività? Mah, anche qui vi è incertezza e, anzi, alcuni autori rilevano il contrario, ossia che queste riforme finiscono per ridurre gli investimenti in capitale fisico e di conseguenza la produttività.
Ma, siccome brancoliamo nel buio, transeat, ce ne fottiamo e passiamo oltre. Ci serve, la facciamo e basta!
Ma quanto costa in soldoni pubblici sta riforma? Tanto. Già il sistema svizzero è costoso, quello danese ancor di più. Tantissimo se consideriamo che la vogliamo implementare in un periodo in cui la disoccupazione (ufficialmente)  è al 13%.

E come risolviamo il problema? Facile: tagliamo la Kasta. Si riducono i parlamentari da 900 a 25, facciamo poi lo stesso a livello regionale, e ‘sti cazzi della “rappresentatività”: abbiamo risolto il problema.

Si ma poi c’è il fatto che spendiamo poco in istruzione e Ricerca & Sviluppo. Bene: tagliamo un po’ di stipendi pubblici ai fannulloni (il mitologico “forestale calabro”), ed eccoti qua una pioggia di finanziamenti per il tuo acceleratore di cose spaziali e busoni di X.

Ma c’è il fatto che nella sanità, coi medici e soprattutto infermieri,stiamo sotto organico rispetto alla media UE. Dove li…? Ma tagliamo sugli acquisti finali della sanità stessa! Fatto.

E i crediti alle imprese? Ahhh! quanto la fai lunga! Riprendiamo il “Progetto Giavazzi” dal segreto cestino dove lo avevamo conservato e tagliamo i sussidi e sgravi alle imprese per ridare i crediti alle imprese.

Si, ma poi restano irpef, irap, tares, imus da tagliare, per ridurre la pressione fiscale a livel…

E VATTENE IN NUOVA ZELANDA ALLORA, INVECE DI STARE QUI A MENARLA A ME!

E badate bene, tutto ciò senza sgarrare l’obbiettivo deficit/Pil del Fiscal Compact, che stiamo già sopra di 0,2 punti, e in Europa ci guardano in cagnesco. Un’Europa formata da un consesso di paesi che, o ha già sforato in passato i parametri, o li sta sforando ora bellamente e senza conseguenze (questo per quelli che “ eh, ma se ci facciamo vedere impegnati nelle riforme poi gli si stringe il cuore ci concedono di derogare " ). Tipo il “modello” Irlanda, col suo bel  7,6% di deficit nel 2013; ma loro “so bravi e le riforme le hanno già fatte e se vede”
Sognare, però, non costa nulla in effetti. A meno che nella prossima manovra non tassino anche quello, s’intende.

GIANLUCA FRATTINI


Affermazione mercato del lavoro 2

1 commento:

Giorgio ha detto...

Si ride per non piangere.

A proposito, i du' spicci nun ce l'ho.

diciamo no all'invasivo candito nelle nostre vite

diciamo no all'invasivo candito nelle nostre vite
diciamo no a questo