martedì 20 novembre 2018
#HASHTAG LA VICTORIA: Violenza e polarizzazione del dibattito su Twitter
#Twitter è il mezzo dei: Trump, Musk, Borghi, Cottarelli, Bagnai...non Facebook. Vi siete chiesti il perché?
Avrà anche a che fare con il fatto che tra click, spezzettamenti, limitazioni di caratteri e di funzioni, lì dentro possono dire la qualunque senza il pericolo di essere realmente smentiti?
Qualche ipotesi ulteriore:
1.PRIVACY. L'assenza di vere impostazioni privacy ha portato tanti all'anonimato. Quindi, non solo si dialoga e si legge (comunque) sempre le stesse 30-40 persone (gli umani fan così), ma spesso sono account fake e dopo poche interazioni vi "clickano". Altro che echo chamber di FB!
2. NESSUN "UMANO". Quanti, dentro twitter, condividono frammenti della loro vera vita (foto, aneddoti, amicizie)? Ecco. Secondo voi questo quanto influisce nella recrudescenza di tifo e tensione? Qui ormai c'è solo gente con monomanie, quindi...
3. MONOMANIE. Se uno passa (poi sui social) 15 h a parlare di un solo argomento, o è Paul Dirak o c'è qualcosa che non va. Poi non è solo questo: è che senza storie "umane" di mezzo, è ovvio che l'altro è solo un qualcosa con cui fare gli sboroni, litigare, e stop.
4. L'AUTOSTRADA DELLE BALLE. Twitter non è un mezzo adatto a "ospitare dibattiti politici", che invece richiedono, tempo, approfondimento, riflessione. E', piuttosto, un mezzoperfetto a veicolare le news:veloce e istantaneo, coinciso, senza filtri. Ma queste sono anche le caratteristiche adatte a lanciare le bufale. E indovinate chi vince tra bufale e news?
In fondo se ZeroHedge e l'Isis è qua che hanno avuto fortuna, una ragione ci sarà.
RicapitolandoMezzo rapido e senza filtri, poche interazioni umane ed empatiche, tendenza all'anonimato, poca possibilità di argomentare e di tenere le fila di un ragionamento.
Risultato? Fate vobis
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