martedì 26 luglio 2016
L'OPPIO DEGLI ATEI
Il più grave errore che fanno molti di noi atei è considerare la RELIGIONE semplicemente come una “teoria del mondo”, di come funzionano le cose nella realtà, unita ad un elenco di precetti etici e morali. Si scordano, così, di come la religione sia, innanzitutto, un elemento costitutivo dell’IDENTITà, sia individuale che di gruppo, è una “stampella esistenziale” che ci sostiene nei momenti di difficoltà emotiva.
Nessuno, infatti, è credente perché si è fatto convincere dai testi sacri, ma perché è nato e cresciuto in ambienti familiari religiosi, ha vissuto in comunità religiose, ha creato legami all’interno di parrocchie, madrasse, scout, eccetera. Molti hanno intrapreso la vita spirituale dopo gravi lutti, malattie, tragedie umane.
Dalla rivoluzione Galileiana, passando per l’illuminismo e l’età della ragione, fino alla Società dell’Informazione, la scienza e la tecnica hanno inferto un colpo mortale e definitivo alle Teorie del Mondo di natura teologica, e queste si sono portate nel baratro le altre funzioni svolte dalla religione: la guida etica e la morale, l’ancora identitaria e la stampella spirituale.
Se la Scienza è riuscita a colmare (non completamente, ma questo è ovvio) il vuoto lasciato dalle interpretazioni religiose del funzionamento della realtà, e se siamo riusciti a: il nazionalismo, poi il fascismo, e infine dal comunismo. Scomparse queste ideologie, in Occidente fatica a costruire delle etiche atee e laiche (pur costruendo altre religioni, come quella dei “Diritti Naturali”), con gli altri due aspetti della religiosità siamo rimasti orfani.
L’identità di gruppo fornita dalla religione è stata sostituita prima dalle ideologie secolarismo crollati nel nichilismo e nel vuoto esistenziale, in Medioriente e nel Mondo musulmano nel nichilismo e in un ritorno di fiamma dell’Islam, questa volta reinterpretato in forme sempre più assurde e distorte.
Il sostegno esistenziale che forniva la religione, invece, è venuto totalmente a mancare – nulla possono fantascientifici e improponibili succedanei tecnici, quali la “Singolarità” e le interpretazioni à la Matrix del Mondo-.
Si è pensato, poi, che la forza e l’intensità dei legami tra i simili sarebbero stati incrementati tramite la tecnologia dell’informazione: internet e i social network, ubiqui e istantanei, ci avrebbero reso una Comunità Globale. Ma le relazioni non sono questione di semplice comunicazione, e i legami virtuali non possono sostituire (almeno completamente) quelli fisici.
Per millenni la religione ci ha nascosto la realtà sotto un velo di ignoranza e ha prodotto violenza e crudeltà di incalcolabile entità. Resta però un portato probabilmente indispensabile della natura umana, con un ruolo evolutivo determinante, soprattutto durante le migliaia di anni che hanno preceduto la civiltà moderna degli Homo Sapiens Sapiens. Abbiamo creduto, erroneamente, che con la modernità, e grazie alla scienza, una cosa così radicata nella nostra mente potesse essere spazzata via in nemmeno un paio di secoli. Probabilmente occorrerà un ripensamento.
Gianluca Frattini
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