domenica 26 agosto 2012

Opinioni di un testa di cazzo: "MI SPIACE, NON C'è NULLA DA FARE"



Vi rigalo una sferzata di ottimismo per questa piovosa giornata d'estate.

Quello che finalmente vorrei sentire ammettere ai commentatori economici (professionisti o meno) è quello che mi direbbe un medico, se mi presentassi nel suo studio, troppo tardi, con una neoplasia cerebrale metastatizzata, in uno stato avanzato: "Mi spiace, purtroppo non c'è più nulla da fare". 

Non voglio qualcuno che mi dica: "si però, mi ricordo di quel mio cugino che con un cancro al fegato è stato curato con X", "Invece, ti ricordi quel paziente con il carcinoma polmonare, che è andato da Y"... Non è quella la mia situazione clinica.

Sarebbe opportuno che qualcuno ammettesse che in una crisi da debito (pubblico o privato che sia) di questa magnitudo, a questo livello, non se ne esce se non con una imponente riduzione del reddito di ognuno di noi. Indifferente è la forma nella quale si presenti. Quel che conta qui è la misura della riduzione.

In natura, ma anche nelle situazioni che coinvolgono il poco peloso bipede, esistono delle azioni irreversibili, dei punti di non ritorno. Un po' come quando si attraversa l'orizzonte di un buco nero. Ecco, noi abbiamo da anni intrapreso la rotta verso la singolarità, superando il nostro orizzonte degli eventi.

Ci vuole un medico cinico e realista. 


Gianluca Frattini

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