giovedì 9 giugno 2011

BIANCA - NO - NO - SI


Voglio qui palesare le mie intenzioni definitive di voto (alle quali proprio all’ultimo istante sono giunto), non tanto per dare indicazioni o suggerimenti ad alcuno, essendo anche consapevole della mia scarsa influenza nel modellare le opinioni, ma quanto per infodere un ulteriore stimolo in extremis alla riflessione sui quesiti referendari; per mettere una crocetta effettivamente consapevole. Quindi:

1° quesito, Nucleare: SCHEDA BIANCA. E’ stata la decisione più combattuta, pervenuta negli ultimi istanti si può dire, e che può essere sintetizzata come “neutralità non neutrale”. Non ho intenzione di dire Si, perché rifiutare l’opzione nucleare è a mio avviso un affronto al buon senso e una restrizione alla propria visione del futuro, dovuta a paure assolutamente irrazionali e montate da propaganda interessata. Allo stesso tempo non spunterò nemmeno il NO, e non per considerazioni riguardanti “la corruzione” (quella la dovremmo combattere quotidianamente anziché inchinarci sconfitti ad essa), né la sicurezza (il nucleare è la non rinnovabile più sicura), né per favorire le rinnovabili (che con la rinascita nucleare non “c’azzeccano” nulla) né per motivi politici ( le maggioranze crollano, persino quelle del Bassissimo, i problemi energetici restano). Lo faccio a causa di tre effetti che definisco: effetto incentivo, effetto FS, effetto accanimento terapeutico. Innanzitutto dire No oggi vuole significare lasciare un barlume di vita al “piano di rilancio nucleare”, eccezionalmente DISSENNATO, proposto da questa maggioranza. Inoltre sono consapevole che il sistema energetico nazionale soffre di due problemi: carenza nella rete e SURPLUS di potenza. Fare oggi il nucleare senza aver risolto questi due problemi, ricorderebbe quanto è accaduto per le FS negli ultimi anni: miliardi in investimenti per treni TAV supersonici, e poi per andare da Milano a Brescia ci voglio 4 ore, sempre che non piova! Infine sono consapevole che il programma nucleare, che comunque non sarebbe mai partito a prescindere dal referendum, con la vittoria dei SI (e quindi anche della mia bianca, che ne corrisponde) subirebbe il colpo di grazia, con conseguenze simili a quelle che si sono presentate nell’87, ma aggravate. Ma io non sono per gli “accanimenti terapeutici”, e tirare avanti un discorso che non ha basi di appoggio è ipocrisia.

Però, ragazzi, un favore: Non facciamo demagogia su questo quesito!

2° quesito, decreto Ronchi: NO. Su questo non ho il benché minimo dubbio, e le mie certezze non derivano da particolari preferenze tra pubblico o privato, che qui c’entrano come Barbara D’Urso con il Premio Nobel. Scegliere il SI a questo quesito equivale a sostituire l’articolo 23 bis. con la normativa europea, la quale lascia alla piena discrezionalità del decisore pubblico locale la scelta se continuare a gestire la risorsa In House o affidarla tramite gara ad evidenza pubblica. Da qui la mia domanda: se una gestione pubblica inefficiente e clientelare ha la possibilità di continuare a gestire “in casa” l’acqua, senza la minaccia di affidamento a privato, che incentivi avrà a migliorarla? E di contro: se una giunta vuole affidare la risorsa a un privato, tramite una gara “tailored”, disegnata per favorire gli amici del sindaco, e con la normativa europea può farlo comunque, perché dovrei votare SI? attendo fiducioso una risposta che non sia “ci sono cose più importanti” o peggio “tanto comunque ci fregano e non cambia nulla” [quindi? Allora perché CAZZO vai a votare???].

3° quesito, remunerazione del capitale: NO. Su questo ho poco da dire, anzi pongo a voi un’ennesima domanda: dal momento che gli investimenti nell’infrastruttura, specie quella di depurazione,sono indispensabili (60 miliardi di euro per riparare a perdite del 40% nella distribuzione!), e che i capitali dovendo essere presi a prestito necessitano anche di essere remunerati, preferite che questo costo vi compaia in bolletta o che finisca nei meandri oscuri della finanza pubblica, in voci di bilancio nel migliore dei casi incomprensibili e non accessibili al cittadino? Fate Vobis [ sulla questione del 7% di remunerazione rimando a questo http://phastidio.net/2011/06/08/ancora-sullo-scandaloso-7-per-cento/ , e aggiungo che comunque il quesito non lo toccherà]

4° quesito, Legittimo Impedimento: SI. Ok, è vero: la Corte Costituzionale ha già in sostanza detto no a questa legge truffa, ben argomentando le sue motivazioni. Ma non mi stancherò di ripeterlo: questo è un referendum su Berlusconi, non tanto come uomo (ahahahah,scusate), né sulla sua politica nel complesso (ahahah, scusate di nuovo) , ma sulla sua assurda pretesa di essere al di sopra delle regole che sostengono le democrazie liberali e in quanto “emanazione della diretta volontà popolare”. NO, non è superiore alle leggi che regolano la nostra società, e No, cazzo, non esprime la nostra volontà. Dobbiamo inoltre finirla nel credere che un funzionario pubblico (ovvero chi gestisce il nostro presente e futuro) e che già gode di infiniti privilegi dovuti alla sua carica, possa arrogarsi il diritto di poter derogare all’universale regola dell’uguaglianza di fronte al diritto. Nel vero liberalismo, ai maggiori benefici di cui godono i poteri pubblici DEVONO corrispondere MAGGIORI RESPONSABILITà, cosicché solo i migliori possano ambire a tale carica. Se poi vogliono le varie immunità “perché insigniti d’importanti responsabilità sociali, e non potendo essere distratti nella loro missione”, allora che venissero concesse anche ai cardiochirurghi, agli agenti della DIGOS, ai vigili del fuoco, etc., che di responsabilità e missioni di carattere sociale non hanno nulla da invidiare ai politici.

Gianluca tdC

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